Filosofo e scienziato tedesco. Conseguite le lauree in Medicina e in Filosofia
presso l'università di Lipsia, si dedicò allo studio della
matematica e della fisica sotto la guida di Theodor Fechner. Nel 1844 assunse a
Gottinga la cattedra di Filosofia già occupata da Herbart. Della sua
preparazione scientifica
L. si valse per tentare una conciliazione tra la
concezione meccanica della natura propria della scienza e una visione ideale,
spiritualistica della realtà. Partendo dalla pluralità degli
esseri, egli tende alla formulazione di un principio comprendente in sé
tutta la realtà. Tutti i fenomeni sono prodotti da un'azione reciproca
tra gli atomi ma, poiché l'atomo esteso non può essere spiegato in
sé stesso, bisognerà risalire a un essere primo che renderà
ragione di tutti i rapporti meccanici. Pertanto, il meccanismo si rivela
subordinato a un piano teleologico etico.
L. intendeva in tal modo
salvaguardare l'indipendenza della scienza e, nello stesso tempo, riconoscere
l'insufficienza di una spiegazione materialistico-scientifica del mondo
riconducendo la filosofia a una metafisica dei valori.
L. è autore
di numerose opere sia di medicina che di filosofia. Tra esse ricordiamo:
Metafisica (1841);
Logica (1843);
L'idea del bello (1846);
Principi di psicologia fisiologica (1852);
Microcosmo, idee sulla
storia della natura e sulla storia dell'umanità (1856);
Sistema
della filosofia (1874) (Bautzen, Dresda 1817 - Berlino 1881).